trovo sul corriere (e dove se no), in quello stupendo spazio propagandistico femminista della 27esimaora, la pubblicità del libro della mitica Marina Terragni, una nota omofoba/misandrica/razzista/fascista della miglior specie,con la Sargentini che pubblica, ligia ligia, il tutto (link) esaltandone la figura , il pensiero (dalle mie parti si tradurrebbe in psicosi) e quanto pubblicato.
ancor prima di passare all’articolo legato al libro della naziradfem (cavolo… ma si stampa veramente tutto… ok che la carta si ricicla, ma… vabbè) c’è da notare l’ironia dell’url. ovvero = corriere.it/cultura.
cultura?!?!?!?!?!? idonea sarebbe stata la classificazione “corriere.it/deliri” (tanto che delirio: “perdita del controllo razionale in seguito all’intensificarsi della passione o all’esaltarsi della fantasia“, calza a pennello e spiega anche perfettamente lo stato di salute mentale di Marina Terragni e cricca a seguito. ma vabbè, come al solito quando il femministerismo sbraita, tutto è lecito. e dovuto)
…e l’articolo/intervista è un qualcosa di stupendo, se si prova piacere nel gustarsi etica imbarazzante ed odi alla capacità cognitiva volontariamente faziosa ed involontariamente limitata.
“le femmine costrette a tempi e modalità organizzative scandite al maschile”
“costrette” a tempi e modalità scandite al maschile… s’inizia con lamentele. tipico femminista. e i tempi e modalità scandite dal femminismo made in Terragni, quali sono? qual’è il piano effettivo femminile? in sti 100 anni, quali sono i RISULTATI PRATICI? devo comprare il libro per scoprirlo? (immagino di si, altrimenti una tizia che campa facendo la blogger… come guadagna? di certo non spaccandosi la schiena in fabbrica) per poi leggere che tempi e modalità made in Terragni è semplicemente… maskiomerda!!! & ribelliamociiih” !?!?!?!?
bhe… s’inizia alla grande! tanto per rispolverare l’immagine della classica femminista sbarellata tutto odio e rabbia.
tolti gli slogan nazifem classici, il riassunto che ne viene fuori in minimo comune denominatore è appunto sempre quello: “maskiomerda”.
“ragionamento” che ha quel puzzo adolescenziale, quanto potevano essere altri slogan e luoghi comuni vuoti e classici di quelle età… vedesi “compagni lottiamo contro il padrone“. tutti motti ormai defunti, in epoche passate. questo perchè distrutti dall’inapplicabilità dei fatti…
ma è tutto molto WOW ed è solo l’antipasto.
“pagate molto meno degli uomini”
solito luogo comune che accalappia solo le femministe. questo essere pagate meno… concetto ormai trito e ritrito dove le statistiche diventano prove assolute, quando le statistiche sono a favore del femminismo, per cui “ecco siamo oppresseeeh!!!” mentre se le statistiche sono a sfavore del femminismo… allora è tutto un: “aaaah è un gomblottooooh del maschilismooooh!!!“.
NON viene detto che nelle statistiche sono inseriti dati di femmine part time e maschi full time (che fanno differenza), dove straordinari, orari notturni, lavori pericolosi sono tutti per i privilegiati maschi (retribuiti maggiormente non a caso) e certo attività non richieste dalle femmine… (qualcuno ha visto manifestazioni femministe dove chiedevano più straordinari / più orari notturni / più orari festivi / più mansioni dure e pericolose???? no?? ah che caso strano!!!!) o ancora, come dimostrato nella globalizzazione, femmine occidentali che scelgono volontariamente sempre e solo le loro professioni “umanistiche” …più comode… (che pare siano quelle pagate meno rispetto a quelle tecniche ed economiche)(preferite da maschi OPPURE dalle femmine NON occidentali, vedesi in India e Cina, dove 1- il modello di vita è improntato sulla società e non sul singolo e 2- le donne che vogliono proseguire gli studi per lavorare e mantenersi… si vedono costrette ad indirizzarsi verso lavori che “pagano” ovvero quelli generalmente maschili)(per cui scelgono professioni non per passione). così come NON viene detto che le ricerche di differenza di guadagno comprendono SPECIALMENTE i quadri/dirigenti (dove la remunerazione in quei casi… o si batte cassa o ci si fà valere).
ma… ehy raga… è ideologia Terragni! un solo concetto deve persistere: maskimerda!!! e le prove… le statistiche… sono sempre usate “in modo che” tutto sia dimostrabile a proprio favore.
stupendo.
“dirsi donna non è più un fatto, ma un diritto conteso dagli uomini, come rappresentato da nuove leggi in molti Paesi. Alla binarietà maschile femminile si sostituisce la binarietà cis-trans. Essere donna è un’opzione aperta a tutti”
ahahaha.
la Terragni era già nota per le uscite leggermente “fascio” nei confronti di gay, trans, queers & co. e… bhe, qui si riconferma al #TOP. la Terragni considera merda gay, trans, queers & co. quanto considera merda i maschi etero. lo faceva capire prima, nei vari fanatismi rabbiosi ed ora vi si riconferma.
aggiungendo una colpevolizzazione motivazionata: oppressori perchè tengono dna “XY“. niente doppia X nel DNA? niente party! ahahaha.
mi domando… ma le femmine che vogliono diventare maschi sono doppiamente colpevoli? tipo “tradimento al femminismo e di conseguenza nell’auto creazione di nuovo oppressore maskiomerda che ruba tutto alle femmine?” oppure queste sono condonate perchè… tutto sommato hanno il DNA femminile in loro?
quel che sia, direi che la Terragni non la fa pesare proprio.
ahahaha.
“«Non sprechiamo il nostro tempo a deprimerci. Serve una rivolta contro la costruzione patriarcale che avvelena tutta la vita. Il mondo muore per quello che viene fatto alle donne, la fine del dominio e il riconoscimento di essere figli delle donne toglierebbero la paura e la fame del mondo»”
meglio riproporre:
> “il riconoscimento di essere figli delle donne toglierebbero la paura e la fame del mondo”
> “Il mondo muore per quello che viene fatto alle donne”
> “costruzione patriarcale che avvelena tutta la vita”
…
un cumulo di slogan infantili che è l’imbarazzo empatico.
ma sono anche slogan che a ridurli e ripeterli, diventano mantra.
mantra che viene usato per l’auto convincimento femminista.
convincimento per condizionarsi e crederci.
credere nella fede femminista.
fede alla religione femminista.
religione che… come tutte le religioni… è oppio per alcuni e guerra santa per altre.
non per nulla l’essere religione porta di conseguenza sfottò per l’incoerenza costante, la logica ipocrita.
tipo il classico agire femminista con i numeri: se questi sono a favore alla causa, vengono sbandierati. tuttavia quando i numeri stessi sono contrari a qualsiasi causa femminista, allora “sono il risultato di un mondo oppressivo patriarcaleeeh!!!1!” e blah blah blah…
si si, ciaone.
che poi… è lecitissimo avere idee coatte, estremiste, idealizzate e massimaliste, tipo schifare “il patriarcatoooh”. il fatto è che le nazifem si fermano a quel concetto e non propongono, nei fatti, niente di altro.
maskimerda? ok. ma qual’è la SOLUZIONE femminsta nella pratica???
qual’è la magica ricetta nazifem che dovrebbe salvare il mondo? (escludendo la LEGGERISSIMA ed inapplicabile idea dell’uccidere i maschi)(abortirli invece è praticabile da un pezzo e non mi stupirebbe diventasse eticamente corretto nei prossimi 50 anni)
perchè fino a questo punto, la Terragni esprime pseudo analisi adolescenziali e banali slogan femministi conditi da aggettivi e vittimismo empatico…
…ma… e le soluzioni?!?!?! non pervenute.
anche se almeno una idea è apprezzabile: “Non sprechiamo il nostro tempo a deprimerci.”
direi MA FINALMENTE! ci sono voluti solo 2 milioni e passa di anni di evoluzione per arrivare a realizzare un minimo quella frase motivazionale?!?!!?!? “complimenti!!!“. vedete di DARVI UNA SVEGLIATA!!! và. che il mondo è comunque andato avanti senza di voi, mentre eravate a strillare (tramite tastiera) indirettamente la vostra inettitudine e compiangervi comodamente dal caldo divano della cameretta sicura, mentre il gattino era l’unico essere vivente che potevate accarezzare. contro sua voglia forse ed oltretutto.
È l’ora di un femminismo radicale (…) che affermi la primazia materna e femminile. Serve una ribellione, nel senso di ribaltamento incruento dello stato delle cose: «Tutto quello che le donne hanno cambiato nel mondo e in così poco tempo, l’hanno fatto senza spargere una goccia di sangue»
ma… veramente?!?!?!?!
“«Tutto quello che le donne hanno cambiato nel mondo e in così poco tempo, l’hanno fatto senza spargere una goccia di sangue»” bhe, complimenti. facile fare la morale con la strada spianata ed in discesa, da millenni di evoluzioni sociali, costruiti su miliardi di soldati morti per il tornaconto comune e pubblico… tante grazie se non è stata versata una goccia di sangue e sudore femminile mentre GLI ALTRI mutavano da una società preistorica a quella attuale versando sudore, sfinimenti, sangue e morte.
…cioè… e poi? è come farsi portare in elicottero sulla cima della montagna e dire di aver conquistato la cima…
e a proposito di femministe che cambiano il mondo: Aung San Suu Kyi ha vinto il nobel e diventa subito il grande successo pratico femminista: l’amore femminile materno universale che prevale su quel patriarcato machista assassino. POI capita che Aung San Suu Kyi “inviti” i musulmani ad “andare altrove”… 70.000 vanno all’altro mondo e magicamente Aung San Suu Kyi è vittima del patriarcato machista assassino.
e di tanti milioni di petrodollari.
eeeeeh, coerenza.
ma ehy, meglio ricordare che la Terragni ha la soluzione NEL suo libro!!!1!!!!1!
«Si fa fatica a immaginare quale polis potrebbero costruire le donne» (…) Per pensarla è necessario sottrarsi al sistema del patrimercato (neologismo che indica il legame tra patriarcato e mercato) e cercare tra donne un modo di organizzare la convivenza umana che non si basi più sul dominio di un sesso sull’altro.
il mondo è qui in attesa di proposte migliori. ma che siano proposte migliori… sul campo. cioè EFFETTIVAMENTE migliori.
non che siano migliori “ipoteticamente” perchè automotivazionali / autoindotte da un credo nato da slogan simil infantile – utopico a cui solo le nazifem ci credono e a cui VORREBBERO stare.
sono 50 anni che il femminismo macina ‘sta solfa del patrimercato fallocentrico oppressivo blah blah blah… ma… controproposte pratiche funzionali?
ah, dire “le case delle donne” è abbastanza un autogol, visti i debiti… per non andare a tirar su altri discorsi che bhe… meglio lasciar stare.
se c’è una o più “Muhammad Yunus in versione femminile” prego mostrare ed applicare. e benvenute.
ma fino ad allora, meno proclami. e più fatti.
Oggi «il Fallo si mette al centro del femminismo e lo usurpa. Dice che la vera donna è lui, riempie le nostre agende di lotta, ci tiene occupate con le spalle al muro a difenderci dagli eccessi del corpo maschile: violenza, mercato prostituente, biomercato, utero in affitto».
sembra di rivedere Spud sotto effetto d’anfetamina al colloqui di lavoro nel film Trainspotting, o un conte Mascetti che supercazzola il vigile nel film Amici miei.
si, una supercazzola.
quel testo, ridotto in minimi termini ed analizzato un minimo, alla fine… è solo un banalissimo spot VITTIMISTICO costruito da un’insieme di slogan: c’è il fallo penetratore omnipresente, c’è l’oppressione maschilistaaah violentaaah e le immancabili prostitute. aaaaaah!!!!. e l’aggiunta del biomercato e l’utero in affitto, sono tipo un upgrade per stare a passo con i tempi.
e ok. ma alla fine?
solita reclame. solita politica di lamentele. da 50 anni PERENNEMENTE così.
in un qualsiasi altro ambito, 50 anni di morbosa ossessività farebbero fare un viaggio di sola andata in psichiatria. ma ehy, sei femminista… e quindi……… puoi fare e dire tutto quello che vuoi.
e la cosa diventa anche più divertente quando si leggono le reazioni delle seguaci settarie, che non possono fare altro se non interpretare, perchè un ragionamento astratto montato con slogan, alla fine viene decodificato a spanne. “sorella, io ho capito questo!” / “ma dai? io invece credo che volesse dire questo!” / “no! voleva dire ben altro ovvero…“. e visto che ogni persona ragiona e capisce a modo suo, le spiegazioni di questo pezzo della nazifem Terragni… si sprecano.
Per liberarsi dalla trappola è necessario non spendere più tutto il nostro tempo e le nostre energie in difensiva. Sottrarsi. Scomparire, come molte protagoniste dei romanzi di Elena Ferrante. Cominciare da subito, qui e ora, a fare «le nostre cose meravigliose».
spero avvenga con tutto il cuore.
ma… temo che non ci sarà mai nulla di quanto immaginato, perchè i plotoni nazifem… slogan a parte, non sanno cosa vogliono FARE. ma minimamente.
cioè, frignare “maskimerda” lo si è capito. basta aprire bocca (…) e ripetere come galline. ma tolto quello… è il vuoto cosmico.
perchè se dopo eoni di slogan, in cui il maskiomerda è il babau che tarpa le ali dell’essere femmina alla ricerca della magnificenza dell’io perfettamente inserito nel complesso quadro cosmico naturale che galleggia nel profumo in un cappello servito come un alito di vento nell’aurora, che inseguito dalla notte, già racchiude le speranze di un domani avvolto da mille scampoli d’assenza… e… bhe, tutto quello che il nazifem riesce a produrre concretamente è stare in compagnia tra altre nazifem depresse a compiangersi tra loro, fare yoga, accarezzare i gatti e assaporare candele profumate e leggere libri pro-causa, e ricordare quella volta che sono state violentate da uno sguardo maschile… bhe… stra-WHAOOO!
per carità, ognuno è libero di scegliersi il suo percorso di vita. anche perchè… chi sono io per giudicare, ma ecco… PARE che non si cambi il mondo così.
un sorrisino di conseguenza è proprio difficile da nascondere. al solito, oltretutto.
In un mondo in cui impera il «corpo neutro totipotente» è arrivato il momento di riaffermare «il principio femminile che si fa valere e vive». Servono pratiche, luoghi e imprese separati: ne stanno nascendo già molti nel mondo.
tralasciando il delirio “totipotente” (per pietà) ben venga tutto il resto.
anche se… “stranezze del caso” quando qualcuno ha osato chiedere le stesse cose (luoghi solo maschili) avendo un DNA con cromosomi XY, è successo il pandemonio. se invece a chiederlo è una naziradfem dichiarata, invece, è tutto ok!!!
eeeeh… la coerenza femminista… ahahahaha.
comunque, ma BEN VENGANO pratiche, luoghi ed imprese separate. cosa che, se esce qualcosa d’interessante o da imparare, ci si guadagna tutti. e se invece non fosse così, sarebbe un ottimo modo per veder auto segregate le psicotiche da qualche parte. occhio non vede, cuore non duole.
«Il fra donne è necessario per dis-alienarsi, decondizionarsi, deculturalizzarsi, libere dallo sguardo maschile». Come dice la saggista Angela Giuffrida: «La componente maschile della specie non riesce ad accettare il suo posto nell’ordine naturale e ha scelto la strada della rivolta contro la madre e la natura, seminando distruzione e morte». Non si tratta affatto di dominio delle donne, ma di togliere ogni necessità di dominio affidandosi a un ordine simbolico materno che orienti il pensiero e le pratiche.
tralasciando il testo comico dell’Angela Giuffrida totalmente alienato e dozzinale, un minestrone di empatia / luoghi comuni / fiori di bach e tanti propositi sprovveduti (tipico di chi “ha un pasto caldo garantito”)(e lo ritiene scontato) è piacevole notare il passaggio “fra donne, libere dallo sguardo maschile“.
quel “fra donne, libere dallo sguardo maschile” mi ha ricordato queste:
femminismo… sempre il meglio.
e come si può NON apprezzare il “un ordine simbolico materno che orienti il pensiero e le pratiche.” ??? al solito, se fatto da femmine è giusto e puro. fosse stato proposto da un maschio… era l’apoteosi.
…anche qui si denota la malafede totale. perchè viene messo in ovvio come il fantomatico “ordine materno” sia ovviamente giusto, corretto, illuminato. sarebbe bastato scrivere di un “ordine eticamente giusto, corretto, illuminato” per chiarire come si stia cercando un fine nobile, creato dall’umanità per l’umanità. MA questo non è possibile quando si è Terragni, una che sguazza nell’odio ai maschi, di cui quella rabbia repressa sfocia in un femminismo isterico malato e fanatico.
Un fatto è chiaro: la maternità è attualmente l’unico ostacolo alla fluidificazione del genere e alla scomparsa delle donne. E il luogo in cui l’una sconfina nell’altro/a, in cui l’io si «smargina» in uno scambio osmotico. «Utero in affitto e transcult fanno un’unica partita, con un unico obiettivo: cancellare le donne. La surrogazione di maternità e la “tecnorapina delle uova” (Mary Daly) sono l’estremo acting out del Sistema invidioso. Sono il sogno maschile radicale — cancellare il fatto di essere nati da una donna — che prende corpo con l’ausilio della tecnoscienza e del biobusiness».
qui è (forse) l’unica situazione dove il discorso finisce in una tematica “tangibile” molto difficile da gestire moralmente.
tema problematico a dir poco.
solo che al solito, la nazifem deve far l’uscita cretina per fare casino… e difatti: “Sono il sogno maschile radicale — cancellare il fatto di essere nati da una donna“. ora… fatta la sparata……….. non è difficile trovare la contro risposta. tipo: il TERRORE femminista di perdere “il potere” di far nascere. cosa che, porterebbe all’orrore di dover scoprire nella realtà, se si può veramente competere “nella società” SOLO con il cervello.
perchè perso il potere nel gestire la gravidanza, rimane… il DOVER lavorare senza mezzi termini. e conseguentemente: DOVER competere per vivere. senza più alcuno sconto. niente sconti, niente appelli tipo “eh ma maschilismo gne gne sob sob…“. frignare inettitudine come viene mostrato dalla Terragni & co. bhe, non sarebbe più scusante.
segue nell’ultimo trafiletto, il sunto della condizione mentale psichiatrica della Terragni: ossessività, rabbia e delirio, alienazione, complottismo e fobia.
c’è la fobia di un “Sistema invidioso” (Sistema maschile invidioso delle donne).
c’è la fissazione del terrore con “la scomparsa delle donne” ed il “cancellare le donne“.
c’è l’odio del maschio mischiato al terrore con “il sogno maschile radicale — cancellare il fatto di essere nati da una donna”
c’è la paura della scienza, del suo tradimento, visto attraverso il complotto con “prende corpo con l’ausilio della tecnoscienza e del biobusiness”
e questa ne ha fatto un libro!